29 marzo 2019

Miscellanea di primavera




miscellànea s. f. [dal lat. tardo miscellanea, neutro pl. dell’agg. miscellaneus «miscellaneo»; col sign. bibliografico, usato per la prima volta da A. Poliziano come titolo di una sua raccolta di scritti filologici (1489)]. […] Più genericam., mescolanza di cose di vario genere. 

Sembrerebbe che anche a Torino sia giunta la primavera, come dimostra la mia rinite allergica, ma soprattutto il profumo di narcisi che è entrato tra le mura della mia casa.
Da qualche anno la primavera in collina è ormai un triste ricordo; la vita da fuori sede comporta tra i tanti sacrifici anche perdersi il canto delle rondini al tramonto, la fioritura e il verde boschivo, che purtroppo in città è solo sbiadito.



Spinta forse dalla nostalgia del paesaggio naturale che circonda il mio paese natìo, ho deciso di mettere alla prova il mio pollice verde, riempiendo il mio appartamento torinese di vasi, vasetti, pianticciole e bulbi – tra le altre cose, posso anche vantare due piante di luppolo, nonostante io non abbia la responsabilità genitoriale sulle loro foglioline.
È incredibile come una mini edera – che, voglio sottolineare, sta crescendo a vista d’occhio – qualche bulbo, del timo e un croton possano rendere più il concetto di casa, dargli quella accezione affettiva che a volte manca quando le tue radici sono lontane.

Ho capito che una delle gioie della vita è avere, anche se piccolo, un angolo di verde affacciarsi delicatamente sul viavài della metropoli.

Primavera, tulipani e polline, ma anche belle letture.
Nonostante le settimane universitarie siano difficoltose, sto riuscendo a portare avanti le mie letture, e questo mi riempie un pochino di orgoglio.
Dopo la lettura di Frankestein di Mary Shelley (ve ne ho parlato qui), mi sono tuffata nel saggio Questo è il mio sangue contro il tabù delle mestruazioni dell’autrice francese Elise Thiébaut.
Una lettura che si è rivelata essere estremamente interessante, intelligente, arricchita da una scrittura brillante, ironica, ma soprattutto precisa ed informata.
Vi parlerò nelle prossime settimane di questa rivoluzione mestruale.
Negli ultimi anni ho cercato di bilanciare la narrativa con una buona dose di saggistica, abitudine che porterò senz’altro avanti e, forse, diventerà (o è già diventata?) una vera e propria necessità.

Le mie letture attuali?
Chi mi segue da tempo sa che ho la cattiva – non so se sia poi così cattiva – abitudine di leggere più libri in parallelo.
Ultimamente, però, invece sto viaggiando con la politica del less is more, non per decisione volontaria, quanto piuttosto per pura casualità. La cosa curiosa è che sto leggendo molto più velocemente e con molta più soddisfazione seguendo questa linea: cervello monosinaptico? Chi lo sa.
In ogni caso al momento sono in compagnia di Roberto Calasso e il suo Le nozze di Cadmo e Armonia, che si sta rivelando essere un immenso corteo di immagini, che mostra storie di dèi ed eroi appartenenti alla mitologia greca.
Le settimane a venire si preannunciano essere estremamente difficili, ma tra un viaggio in metro, una pausa pranzo, ed una tisana della buonanotte conto di finire queste quattrocentotrentasette pagine prima dell’arrivo della stramaledetta sessione pasquale.

Nel frattempo, però, è ora di portare a casa un altro mazzetto di tulipani, due croissant e preparare un buon cappuccino.
Questo sarà un sabato lento.

Con affetto,
Claudia 



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